Da treno per la speranza su cui viaggiano simbolicamente i passeggeri diretti a Lourdes a treno della morte che trasporta gli ebrei nei campi di sterminio nazisti. È questa la singolare trasformazione che subiranno, sabato prossimo, la locomotiva e i vagoni ospitati da un paio di anni all’interno della comunità gestita dalla Fondazione «Madonna di Lourdes». La struttura, attiva nella frazione di Palesella a Ca’ del Lago e diretta da don Gianluca Colato, ospiterà infatti per un’intera giornata il set cinematografico di «Oscar»: il nuovo film del regista vicentino Dennis Dellai prodotto dall’associazione «Progetto cinema» ed ispirato al musicista ebreo Oscar Klein, sfuggito alla deportazione grazie ad una missione partigiana.
Oltre 100 persone, tra attori, comparse e troupe, lavoreranno per dare vita ad una delle scene principali del film girata in notturna: il blitz militare in cui un manipolo di coraggiosi partigiani interverrà per salvare i familiari del protagonista della pellicola. La trama del film è ambientata nel 1943 quando Oscar, un giovane ebreo austriaco che vive al confine nell’Alto vicentino assieme alla sua famiglia, si conquista la simpatia della piccola comunità in cui è costretto ad abitare, contagiando tutti con la sua passione per il jazz, musica proibita dal regime fascista. Il suo talento abbatte ogni steccato consentendogli di stringere una grande amicizia con i due figli del podestà e di entrare così a far parte nella banda del paese.
Dopo l’8 settembre, la conseguente occupazione tedesca e l’inizio del movimento di Resistenza, Oscar e i suoi familiari saranno costretti a fuggire. Grazie all’aiuto di tutta la comunità entreranno in contatto con un’organizzazione partigiana che li aiuterà a raggiungere il confine svizzero e la salvezza sperata. Sfuggito al nazismo, Klein diventerà in seguito una delle più luminose stelle nel mondo della musica jazz, suonerà spesso anche in Italia, assieme, tra gli altri, per uno scherzo del destino, con il pianista Romano Mussolini, nipote del Duce Benito Mussolini.
«Da tempo», racconta il regista e giornalista Dellai, responsabile della redazione di Thiene de Il Giornale di Vicenza, «cercavamo un treno merci d’epoca che potesse ricordare i cupi convogli che vennero adibiti al trasporto degli ebrei verso i campi di concentramento in Germania». «Essendo la nostra una produzione a costi bassissimi», prosegue Dellai, «non potevamo affrontare l’impegno economico di pagare un noleggio da Trenitalia. Così abbiamo saputo del treno presente a Ca’ del Lago e ci siamo rivolti a don Gianluca che ci ha messo generosamente a disposizione non solo i vagoni ma anche gli spazi della comunità per le riprese».
Il convoglio e la sua locomotiva sono arrivati nella comunità ceretana nel 2012, quando don Colato ha ricevuto in dono da Angelo Mazzi, imprenditore di un gruppo che opera con le ferrovie dell’Emilia Romagna, alcuni vecchi carri ferroviari. Poco dopo arrivò da una ditta bolognese anche la locomotiva, rimessa oggi a nuovo dai volontari della comunità. Nel piazzale della Fondazione è sorto pertanto un simbolico treno della speranza, omaggio dei veri treni che ogni anno trasportano in pellegrinaggio migliaia di fedeli al santuario della Madonna di Lourdes.

Da: L’Arena

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